“Il
dolore è inevitabile.
La sofferenza è un’opzione” – M. K. Casey
La fibromialgia
è una condizione dolorosa cronica molto complessa, ad eziologia sconosciuta, caratterizzata
da dolore muscolo-scheletrico diffuso, in assenza di alterazioni significative
a un esame medico obiettivo o ai controlli radiologici e di laboratorio.
Colpisce in modo particolare le donne ed è contraddistinta da un insieme di
sintomi fisici e psicologici, che si influenzano a vicenda e la cui intensità
varia da persona a persona e, nel medesimo soggetto, da un giorno all’altro.
I principali sintomi fisici sono:
- dolore cronico diffuso su tutto il corpo
- affaticamento e senso di stanchezza
- cefalea e dolore al volto
- rigidità motoria, soprattutto al risveglio o dopo periodi prolungati di immobilità
- sensazione di gonfiore, in particolare alle dita delle mani
- formicolii o trafitture di aghi localizzati agli arti, alle mani o al tronco
- eccessiva sensibilità alle stimolazioni esterne
- sintomi pseudo-allergici
- disturbi gastrointestinali e/o genito urinari
- disfunzioni sessuali
- vulvodinia
- disturbi del sonno
- disturbi cognitivi, come difficoltà di concentrazione e di attenzione o perdita di memoria.
I più recenti criteri diagnostici formulati dall’American College of
Rheumatology – ACR nel 2010, danno ampio spazio anche ai sintomi psicologici,
alcuni dei quali sono conseguenti a un periodo di dolore prolungato, mentre
altri ne sarebbero una causa.
I principali sono:
- ansia
- depressione
- emozioni negative, quali rabbia, paura e senso di frustrazione
- stress
- difficoltà relazionali
- difficoltà lavorative
- disturbo post traumatico da stress – PTSD
I sintomi della fibromialgia sono influenzati anche da fattori
esterni, come per esempio un contesto lavorativo che genera particolare stress, la stanchezza, il clima freddo
e un ridotto o eccessivo esercizio fisico.
Psicoterapia e rilassamento
Può essere di grande aiuto affiancare alle terapie farmacologiche
e mediche un percorso psicologico.
Gli obiettivi sono diversi e mirano principalmente a una migliore gestione del
dolore e dei vissuti ad esso collegati.
La psicoterapia consente di:
- aiutare a gestire gli aspetti psicologici legati alla fibromialgia;
- individuare il ciclo del dolore. I fattori psicologici, infatti, possono causare un’iperattività muscolare in risposta a uno stress psicologico che tende ad accentuare ulteriormente il dolore;
- accompagnare a individuare ed elaborare eventuali esperienze traumatiche infantili che possono essere legate alla fibromialgia e che spesso contribuiscono al suo mantenimento;
- aiutare ad alleviare e gestire il dolore.
Per raggiungere questi obiettivi, si sono rivelate particolarmente utili alcune tecniche:
- la Psicoterapia Ipnotica, cheaiuta a ridurre la sensibilità agli stimoli dolorosi e a gestire al meglio i vissuti ad esso correlati, quali ansia, depressione, senso di isolamento, frustrazione, rabbia, diminuzione dell’autostima.
- la Terapia EMDR, chepermette di elaborare vissuti traumatici che possono essere legati alla vulvodinia (maltrattamenti, abusi sessuali e traumi emozionali).
- il Training Autogeno, tecnica di rilassamento cheinsegna a rilassare i muscoli e gli organi interni.
Per alleviare i sintomi della fibromialgia può essere utile anche svolgere attività
fisica moderata, come stretching, yoga, nuoto, thai chi, eseguire esercizi di meditazione
e mindfulness e seguire una dieta adeguata.