Coronavirus: linee guida per una migliore gestione degli aspetti psicologici ed emotivi

Coronavirus: linee guida per una migliore gestione degli aspetti psicologici ed emotivi

La scorsa settimana è esplosa la “psicosi da coronavirus”. Supermercati presi letteralmente d’assalto, scuole, locali, teatri, chiese, palestre, uffici chiusi. Interi paesi messi in quarantena. Quasi tutte le trasmissioni televisive hanno parlato di questo tema.
Il livello di allarmismo è cresciuto in maniera esponenziale nel corso della settimana.
A Milano pareva di essere catapultati in una puntata di The Walking Dead (chi ha visto questa serie tv sa di cosa parlo).

E’ vero, gli effetti del coronavirus si stanno ancora osservando e studiando, quindi bisogna muoversi con cautela, ma i dati disponibili in Italia indicano che, ad oggi, i numeri risultano sovrapponibili alle normali sindromi influenzali stagionali e il tasso di mortalità è nella media delle influenze.

Inoltre, è importante notare il buon livello di efficienza di intervento delle nostre Istituzioni e reti sanitarie. Sono stati infatti prontamente attivati una serie di Servizi e interventi per rilevare l’arrivo e l’andamento della diffusione del virus, nonché per la cura dei contagiati in Nord Italia.

A fronte di una ancora incompleta valutazione del rischio sanitario, assistiamo a una indubbia e intensa traumatizzazione psicologica individuale e collettiva sulla base della “fama” che il virus aveva acquisito nei Paesi dove si era diffuso prima di arrivare in Italia.
L’evidente traumatizzazione psicologica si evidenzia su due livelli: sia personale per le persone direttamente colpite, i familiari e i cittadini dei “focolai”, sia collettiva, nel rispecchiamento e nelle immagini che provengono dall’angoscia collettiva.

A proposito di collettività, Le Bon, nel suo libro “Psicologia delle folle” (1895), disse che “la folla non è che il risultato della somma delle singole persone che la compongono, ma diventa una sorta di super organismo indipendente, che acquista un’identità e una volontà propria.” Il singolo può perdere le sue caratteristiche per acquisire quelle della folla: una persona quando entra a far parte di una folla arriva a pensare e ad agire diversamente da quanto farebbe se fosse sola.
Questo spiega i già citati supermercati con gli scaffali vuoti, i negozi poco affollati, le persone di origine cinese che vengono isolate o addirittura maltrattate, ecc.

Alcuni consigli pratici per affrontare al meglio questo periodo

  • Privilegiare come fonti di informazione soprattutto i canali ufficiali:

Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus

Nei momenti di emergenza in cui la paura e l’irrazionale inevitabilmente rischiano di prendere il sopravvento, bisogna prendersi cura di sé e non mettersi in condizione di esporsi a informazioni non adeguate e non qualificate, incorrendo in fake news o notizie emozionalmente cariche di vissuti, ma non basate su dati oggettivi (sicuramente più rassicuranti).

> Scegliere 2 momenti al giorno per informarsi e il canale attraverso il quale si vuole farlo.

L’esposizione continua alla mole di informazioni via web, radio e TV fa infatti rimanere in stato perennemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Inoltre è consigliato scegliere solo uno o due momenti al giorno nei quali informarsi.

  • Seguire i consigli sulle norme di igiene indicate dal Ministero della Salute.
  • Non interrompere per quanto possibile la propria routine: in contesti di emergenza bisogna ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile. Continuare il lavoro e le proprie abitudini laddove possibile.
  • Attività fisica e passeggiate all’aria aperta sono importantissime.
    Scaricare le tensioni attraverso “il fare” permette un migliore riposo notturno.
  • Riposarsi adeguatamente.
  • Mangiare nel modo più regolare possibile.
  • Parlare e passare del tempo con la famiglia e gli amici.
  • Parlare dei problemi con qualcuno di cui ci si fida.
  • Fare attività che aiutino a rilassarsi: yoga, training autogeno, meditazione, leggere, fare giardinaggio, ascoltare musica, ecc.