Ti è mai capitato di guardare un documentario sugli animali?
Uno di quelli nei quali c’è un gruppo di zebre intente a bere l’acqua di un
laghetto in mezzo alla savana. All’improvviso spunta un gruppo di leonesse, che
pian piano si avvicinano, sempre di più, fino a rincorrere le zebre.
Le zebre, che inizialmente sembrano quasi non accorgersi dei leoni, iniziano a
correre velocissime per sfuggire ai loro predatori. A volte vengono catturate.
A volte, invece, riescono a sopravvivere all’attacco. Allora si fermano per
qualche istante, poi tornano con calma al laghetto, riprendendo a bere
tranquillamente, quasi come se nulla fosse successo.
Dall’altra parte del pianeta, nello stesso momento, c’è invece un uomo che, verso le due di notte, si sta rigirando nel suo letto, cercando di prendere sonno. Il giorno dopo ha una riunione importante a lavoro ed è preoccupato per come potrà andare il suo intervento, continua a chiedersi cosa penserà il suo capo, i colleghi. Ha bisogno di dormire, domani non può permettersi di apparire stanco o di non riuscire ad essere abbastanza concentrato, ma i pensieri e le preoccupazioni affollano la sua mente. Dopo un paio d’ore, forse, cadrà in un sonno agitato. La mattina seguente, continuerà ad essere preoccupato e si trascinerà con i suoi pensieri fino all’ufficio.
Lo stress è un meccanismo di difesa che permette di far fronte alle situazioni di pericolo in due modi: affrontandole o evitandole (reazione “lotta o fuggi”).
Un segnale di stress (le leonesse del primo esempio o l’intervento nella riunione nel secondo), innesca il rilascio di ormoni, tra cui adrenalina e cortisolo, che determinano una serie di cambiamenti fisici, come per esempio l’aumento del battito cardiaco che richiama un maggior afflusso di sangue ai muscoli, preparandoli all’azione, oppure un fastidio allo stomaco, dovuto al dirottamento del sangue ad altri muscoli utili in quel momento, come per esempio le gambe, per poter scappare (nella reazione di fuga), o le braccia, per tirare un pugno (nella reazione di lotta).
Per la stragrande maggioranza degli animali lo stress è una
crisi che si risolve nel giro di pochi minuti. Appena la causa dello stress non
è più presente, i sintomi si dissolvono velocemente.
Era così anche per gli uomini primitivi. Lo stress era utile solo nel momento
in cui si trovavano di fronte a un pericolo reale (come una minacciosa tigre
dai denti a sciabola).
Così, quella che un tempo era una risposta evolutiva che ci ha permesso di arrivare indenni fino ai giorni nostri,
oggi, spesso, permane anche in situazioni che non ci mettono di fronte a un
reale pericolo di vita.
Spesso reagiamo allo stress alimentandolo, a forza di rimuginare, ricordare e valutare la realtà attraverso le emozioni.
Strategie antistress
- Impara a dire “NO”, quando è necessario ed evita di restare in compagnia di persone negative che possono causare ulteriore stress.
- Fai esercizi di respirazione consapevole. In questo può venirti in aiuto la Mindfulness.
- Dormi a sufficienza. I medici consigliano di dormire almeno 8 ore a notte. Essere riposati aiuta ad abbassare i livelli di stress, migliorando la concentrazione e aumentando il benessere di corpo e mente.
- Inizia la giornata con una sana colazione.
- Fai esercizio aerobico tutti i giorni. Fai lunghe e frequenti passeggiate.
- Pratica lo yoga o una tecnica di rilassamento.
- Bevi una tisana rilassante a fine giornata, a base per esempio di camomilla o biancospino.
- Passa del tempo con gli amici. Stare in compagnia delle persone che ti vogliono bene abbassa i livelli di stress e aumenta il benessere interiore.